Il 2 dicembre, presso gli uffici di collegamento del Parlamento Europeo di Roma, ho avuto il piacere di intervistare e moderare, assieme a Luicia Pecorario, Camilla Mendini alias Carotilla, top green influencer che sui social si occupa di temi legati alla sostenibilità e con la quale siamo entrati nel vivo della Conferenza sul Futuro dell’Europa.
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Un incontro sul futuro
Come Coordinatore Nazionale dei Giovani delle Acli ho avuto il piacere e l’onore di dialogare con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, assieme ad una una delegazione delle Acli, guidata da Emiliano Manfredonia, che oggi è stata ricevuta al Quirinale dal Presidente.
Ho sottolineando che le nuove generazioni devono essere il presente e non solo il futuro.
Durante la 49ª Settimana Sociale dei Cattolici Italiani a #Taranto è stato dato grande spazio ai #giovani.
Come giovani abbiamo lavorato ad un documento comune con l’obiettivo di far capire che i dialoghi su #ambiente, #lavoro e #futuro devono essere affrontati subito e in modo intergenerazionale. Noi siamo il presente e non possiamo essere “segregati” nel futuro.
La crisi economica e sociale provocata dal Covid19 ha maggiormente colpito i giovani, rendendo ben evidenti le disuguaglianze, in termini socio-economici, del sistema italiano. Per questo motivo ci siamo interrogati, come Giovani delle ACLI, sul nostro futuro occupazionale e sulle prospettive che ad oggi sembrano poco rassicuranti.
Secondo le ultime rilevazioni EUROSTAT (2020), in Italia il tasso di disoccupazione nel gruppo 15-29 anni si attesta al 22%, il dato peggiore dell’intera comunità europea dopo Grecia (29,3%) e Spagna (28,3%). L’Italia detiene inoltre il record di NEET (Not in Employment, Education, Training), pari al 23,3% della popolazione di riferimento, a fronte di una media europea del 13,7%. L’aspetto lavorativo e reddituale, comunque, è solo una parte della “asimmetria generazionale” che penalizza i più giovani, i quali sono stati colpiti anche nella loro crescita formativa, nella loro socialità e nella loro capacità di fruizione dell’offerta culturale che il Paese offre (o dovrebbe offrire).
Durante “EcceDiamo. Il festival del cibo giusto per tutti”, organizzato dalle Acli Nazionali sono intervenuto, coordinatore dei Giovani delle Acli: “Ogni scarto si può trasformare in sfida e oggi possiamo lanciare l’idea di un hub di startup, lavorando anche con il #serviziocivile, per far si che le eccedenze possano diventare anche per noi giovani una risorsa”
Legami tra generazioni
In occasione della Prima Giornata Mondiale dei nonni e degli anziani, istituita da Papa Francesco, che si celebrerà il 25 luglio, le Acli hanno organizzato oggi il primo appuntamento del ciclo di incontri su Amoris Laetitia dedicato alla presenza degli anziani nelle famiglie e all’importanza del dialogo tra le generazioni al loro interno.
Ho ribadito l’importanza dell’intergenerazionalità e di quanto la presenza di tante generazioni sia una grande ricchezza della nostra associazione: “Chiediamo agli anziani delle Acli, alla nostra FAP, di prendere per mano noi Giovani delle Acli e accompagnarci nella nostra esperienza associativa, facendoci conoscere il passato e dandoci forza per guardare a futuro e realizzare nostri sogni”.
“La perdita della speranza: i NEET, tra incuria istituzionale e pandemia”: è il nuovo paper di Laboratorio Futuro dell’Istituto Toniolo a cura della rete Uno Non Basta, al quale ho contribuito.
I Giovani delle Acli pongono da sempre al centro propri percorsi formativi il tema del lavoro con un’attenzione al senso, al significato dell’attività lavorativa. Perché, in un tempo come questo, per un giovane è importante riscoprire la dimensione sociale del lavoro?
Come Giovani delle Acli sentiamo il tema del lavoro molto vicino, per vocazione, storia e tradizione. Oggi, più che in passato, è essenziale riportare al centro del dibattito pubblico – e soprattutto politico – il tema dell’occupazione e della creazione di un mercato del lavoro che sia più equo e sostenibile.
Noi giovani siamo parte di una generazione cresciuta sentendosi dire che il meglio fosse ormai alle spalle e che il futuro fosse caratterizzato da incertezza e precarietà: una narrazione talmente radicata, che alcuni tra noi ormai si limitano a lamentarsi, senza provare a cambiare le cose.
Lo Stage ad esempio dovrebbe essere un percorso di formazione, un reale percorso di crescita personale … purtroppo nel nostro Paese non è così.
Animazione di Comunità
Simone Romagnoli intervista Paola Villa e Simona Bartolini, formatrici della Scuola Livio Labor nel corso di Animazione di Comunità.
Insieme cercheranno di capire cosa si intende per animazione di comunità e che senso ha parlare di animazione di comunità oggi, nella fase pandemica in cui siamo.
Si parlerà anche di quartiere e di territorio, per introdurre poi il tema della periferia e di come questa può essere intesa in ottica di animazione di comunità.